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ARPA e OBL, contatto! Tra programmi e sinergie, nella sede dell’Ordine l’incontro con i Biologi Ambientali dell’Agenzia

di Ufficio Stampa
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Ordine dei Biologi della Lombardia e ARPA mai così vicini. Evento storico, quello andato in scena lo scorso 27 marzo, nei locali dell’OBL, che ha visto, per la prima volta seduti, assieme, i rappresentanti dell’Ente di rappresentanza professionale dei Biologi con i dirigenti e i collaboratori tecnici dell’Agenzia regionale per l’Ambiente che in Lombardia superano le 50 unità. Scopo dell’incontro, aperto con la presentazione ed i saluti ai presenti, da parte del presidente dell’Ordine, dott. Rudy Alexander Rossetto (con lui presente anche la vicepresidente, dott.ssa Marzia Bedoni): gettare le basi per la creazione di una categoria coesa, partendo proprio dalla partnership con l’ARPA, che ha la fortuna di avere alla direzione generale proprio un Biologo, con il quale da subito si è creata una sintonia con il numero 1 OBL Rossetto.

Si tratta, in particolare, del dott. Fabio Cambielli, il quale si è reso protagonista di un gesto eclatante dice Rossetto in apertura. Pur non esercitando, infatti, le funzioni di Biologo, ma bensì quella manageriali e potendo quindi scegliere di non rimanere iscritto all’Ordine, alla fine del 2023 dopo essersi incontrato e confrontato con Rossetto, ha deciso di ritirare la domanda di cancellazione, rimanendo così iscritto all’ OBL. Un gran bel gesto, senza ombra di dubbio, ma anche un chiaro segno di “appartenenza” alla categoria che fin da subito ha visto il dirigente dell’ARPA allinearsi, in termini di comunanza d’intenti, con il presidente dell’OBL Rudy Alexander Rossetto, il quale, dal canto suo, ha così commentato: “quel gesto non era scontato, ma per rispetto anche dei colleghi OBL e ARPA  lo reputo molto importante”.

Tornando invece al tavolo di lavoro, molto si è discusso, tra OBL e Arpa, del cosiddetto “modello Lombardia”, qualcosa “che piace” e che fornisce anche l’occasione “per collaborare nella ricerca del bene comune”. Un modello sicuramente “già notato ed apprezzato anche al di fuori della regione”. Al tavolo, in ogni caso, si è discusso un po’ di tutto; dai corsi ECM, agli eventi ed alle azioni congiunte da pianificare per poter avere una formazione di qualità, con fondi da mettere a disposizione per fornire borse di studio e per garantire, agli iscritti, il massimo impegno da parte delle due istituzioni.

“Talvolta – ha fatto notare Cambielli – succede di confrontarsi con consulenti ambientali non all’altezza delle situazioni, ad esempio nel campo delle bonifiche, in cui la figura del Biologo fa fatica ad emergere, a differenza dei geologi e ingegneri.

Da qui l’intento, manifestato attraverso l’Ordine, di potenziare la figura del Biologo Ambientale, con un focus particolare dedicato proprio alla fase dei monitoraggi ambientali. Si è quindi ravvisata l’opportunità per i biologi di intraprendere la strada del Consulente Ambientale, opportunamente iscritto all’OBL, previo adeguato percorso di formazione tecnico-professionale.

Dal canto suo, l’ARPA è a disposizione di tutti gli Ordini professionali (Chimici, Fisici ordine, con il quale il presidente Rossetto ribadisce la proficua collaborazione che stanno costruendo etc.) dando, in tal modo, il “via libera” alla collaborazione multidisciplinare.

Per quanto concerne l’ambiente, ha rilanciato il presidente Rossetto “non possiamo quindi non creare corsi per nuove figure, con nuovi sbocchi e nuove esigenze”.

OBL e ARPA hanno dunque deciso di impegnarsi per valorizzare i Biologi. A tal proposito è in fase di avvio il corso di “FITODEPURAZIONE” che si pone l’obiettivo di fornire una conoscenza delle caratteristiche delle acque inquinate, per una corretta valutazione delle possibilità depurative e del processo stesso di fitodepurazione, oltre a chiarimenti sul quadro normativo di riferimento ed una conoscenza di massima di quelli che sono i criteri di progettazione di un sistema fitodepurativo.

Ancora, si sta già lavorando sull’importanza di poter collaborare anche sull’elaborazione dei dati per analizzare i danni ambientali e su come questi influiscano sulla vita e sulla salute umana.

Questi temi non son mai stati trattati sino ad ora. Per capirci, i Biologi Ambientali, per acquisire i crediti ECM spesso erano obbligati ad “adattarsi”, magari accontentandosi anche di proposte non proprio professionalizzanti. Ed ecco perché OBL e ARPA, si sono detti d’accordo per quanto concerne la possibilità, per chi si occupa di ambiente, di poter scegliere di evitare percorsi formativi che non siano attinenti con la materia di cui si occupano. Come già si può notare l’Ordine ha iniziato a pubblicare molteplici corsi riguardanti il tema ambientale e tanti altri si stanno registrando per la nuova area FAD riservata agli iscritti Lombardi in fase di costruzione.

Tuttavia, è stato osservato nel corso del “tavolo”, anche all’interno del ramo dei Beni Culturali si può ben operare. Ad esempio, si può iniziare ad inserire i Biologi nelle Università. Ed è anche per questo che occorre lavorare per realizzare una formazione ad hoc, che sia in grado di creare figure “idonee in ogni situazione”. Anche su questo punto Ordine dei Biologi ed Agenzia regionale per l’Ambiente si sono trovati d’accordo ed è la prima volta che accade un fatto del genere tra un’ARPA ed un Ente di rappresentanza professionale. D’altronde, quando si usa il buon senso e si coinvolgono le persone giuste per premiare chi si impegna di più (leggi: meritocrazia) il risultato non può che essere scontato. “Ogni attività rispetta chi la gestisce, chi l’amministra, anche contro chi cerca di frenare, di remare contro” ha sottolineato il presidente Rossetto.

In conclusione: “Siamo pronti a portare avanti la proposta fatta durante la Notte Blu dei Biologi lombardi, cioè adoperarsi affinché, per quanto concerne la formazione, gli ECM per i Biologi Ambientali (non lavorando in sanità), diventino ECA (Educazione Continua Ambientale). A quel punto potrà intervenire l’Ordine, con proposte congiunte di borse di studio e supporti” ha spiegato Cambielli.

L’OBL ha quindi deciso di adoperarsi per creare un vero e proprio “Osservatorio-bandi” in modo che i Biologi non siano esclusi dalle figure professionali ricercate nei concorsi ambientali.

Un’altra azione decisa consiste nell’invio di una circolare ad aziende, imprese etc., al fine di invitare chi svolge attività inerenti l’ambito Biologico ad iscriversi all’Albo. Questo perché, in caso di mancata iscrizione, si può anche incappare in conseguenze penali. Verrà quindi chiesto al datore di lavoro il riscontro dell’iscrizione del proprio dipendente all’Albo professionale, perché, come ha ricordato il presidente dell’OBL Rossetto: “chi lavora come biologo senza esser iscritto, fa abuso di professione”.

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