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“La Lombardia che vorrei”: il contest della Regione fa tappa a Varese. Talk su sport e salute con il contributo dell’OBL

di Ufficio Stampa
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Nuova tappa per “Lombardia 2030. La Lombardia che vorrei“, il contest pensato come percorso di coinvolgimento dei giovani, attraverso modalità di engagement e rilancio tramite prodotti e linguaggi digitali vicini alle nuove generazioni. Lo scorso 20 maggio il progetto ha fatto tappa a Varese, dove si è parlato di sport e salute.

Tantissimi i presenti. Ha condotto e moderato il talk il direttore di Rete 55, Matteo Inzaghi; padrone di casa il presidente della X commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Emanuele Monti ideatore del progetto. Ospite d’onore: l’europarlamentare Isabella Tovaglieri. Tutti varesotti.

Si sono alternati, con gli interventi, anche personaggi del mondo dello sport, partendo dal presidente del Coni Lombardia Marco Riva, il quale ha tracciato un excursus sull’importanza dello sport a tutti livelli offrendo una panoramica sulle prossime Olimpiadi, in particolare quelle invernali, che saranno ospitate anche in territorio lombardo, con l’appello (e la speranza) che non siano solo i grandi eventi a portare cambiamenti nel settore sportivo a livello di strutture, ma che questo possa davvero diventare un “mood” lombardo.

A Varese sono poi intervenute molte società dilettantistiche che si occupano di sport: dalla canoa e gli sport acquatici (vista la forte presenza di laghi e fiumi sul territorio) fino al ciclismo, al calcio ed al rugby, passando poi per alcuni esponenti del terzo settore, in primis il mondo delle associazioni tra cui anche Caos con la sua presidente Adele Patrini.

Come sempre finora durante il road show, era presente anche l’Ordine dei Biologi della Lombardia che ha visto la biologa Giorgia Carabelli, delegata, per l’occasione, dal presidente Rudy Alexander Rossetto, parlare dell’importanza della nutrizione in ambito sportivo e della salute con un focus sul modo in cui la genetica può essere influenzata da ciò che mangiamo ponendo l’accento su quanto sia importante conoscere la genetica di ognuno di noi per poter essere più consapevoli dell’influenza che l’alimentazione ha su di noi.

Il presidente dell’Obl ha portato i saluti rimarcando l’importanza dell’educazione (esposta in precedenza dal presidente del Coni Marco Riva), ribadendo che i Biologi sono presenti in tutto il comparto sportivo, dalla nutrizione ai laboratori che eseguono analisi e parlando anche di olimpiadi, anche di come i camici bianchi siano coinvolti nei controlli antidoping.

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