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“Se non è iscritto, non è autorizzato a fare il Biologo”: prende il via la campagna dell’OBL contro l’abusivismo della professione

di admin
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“Se non è iscritto, non è autorizzato a fare il Biologo: non affidarti a chiunque. Cerca attraverso i canali ufficiali i Biologi iscritti all’Ordine”. E’ questo lo slogan scelto dall’Ordine dei Biologi della Lombardia per animare la propria campagna divulgativa contro l’abusivismo della professione. Sì, perché, qualora non lo si fosse ancora capito, per “fare il Biologo” l’iscrizione non solo è necessaria, ma è anche obbligatoria. Pena: incappare nelle maglie della legge. Da qui l’impegno dell’OBL contro chi indossa il…fatidico “camice bianco” senza averne né titoli, né requisiti. Un impegno che già nel 2023 ha visto l’Ente di rappresentanza dei Biologi lombardi creare, su proposta del suo presidente, il dott. Rudy Alexander Rossetto, un vero e proprio Ufficio Antiabusivismo. Tale impegno si è dunque rinnovato anche in questo scorcio di 2024 con il presidente Rossetto che ha lanciato, a gran voce, alle istituzioni ed al grande pubblico, la nuova campagna pubblicitaria per la lotta contro l’abuso della professione. D’altronde il concetto è chiaro. Detto a mo’ di esempio: se non si è iscritti all’Ordine non ci si può fregiare del titolo di “Biologo” anche se si è in possesso di una laurea magistrale in Scienze della Nutrizione umana. In tal caso, al massimo, si è dottori in Scienze Biologiche, ma non si può esercitare la professione di Biologo Nutrizionista. Questo, a maggior ragione vale per personal trainer, iridologi, ecc. ecc. Anche per queste figure, infatti, sussiste il reato di abuso di professione, in quanto il loro titolo non consente di poter stilare un piano nutrizionale. Per dirla con altre parole: se non si è iscritti all’Ordine dei Biologi non si possono elaborare diete a meno che, ovviamente, non si tratti di un Medico Dietologo, ma questa poi diventa competenza di un altro Ordine professionale. Ancora e sempre detto a mo’ di esempio: se un Biologo genetista non è iscritto all’Ordine ma firma un documento, magari per un test di paternità o di maternità, quel documento non potrà ritenersi valido ed anzi, in tal caso, per il genetista di turno si configurerà il reato di abuso della professione. Insomma, per dirla con le parole del presidente Rossetto: contro i furbetti “occorre tenere alta la guardia”. “Sapremo monitorare e gestire tutte le segnalazioni che eventualmente arriveranno agli uffici del palazzo di viale Milanofiori” è la promessa del rappresentante dei Biologi lombardi.

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