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A Roma l’incontro su “Laboratori di analisi e strutture di specialistica ambulatoriale accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale”: DGR 7044 e borse di studio, l’intervento del presidente Rossetto (OBL)

di admin
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C’era anche il presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, dott. Rudy Alexander Rossetto, a Roma, lo scorso 16 gennaio, ospite dell’evento, promosso e organizzato dalla Fnob, dal titolo “Laboratori di analisi e strutture di specialistica ambulatoriale accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale“.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE ROSSETTO
Nel suo intervento, il rappresentante dei biologi lombardi ha toccato più di un argomento, a partire dalla recente territorializzazione dell’Ente professionale fino a “temi caldi” come la mancata rappresentanza politica per la categoria dei Biologi e le Scuole di Specializzazione (di area non medica).

LA TERRITORIALIZZAZIONE DELL’ENTE
“E’ vero – ha esordito Rossetto – non abbiamo nessuno che ci rappresenti”, a livello nazionale “in questo momento. Non c’è potere politico per noi Biologi. Una circostanza che ho potuto appurare di persona una volta seduto al tavolo con la Regione Lombardia, subito dopo l’istituzione dell’OBL”. Allora, ha proseguito il “numero uno” dell’OdB lombardo: “mi è stato obiettato: ma ‘voi dove eravate fino a questo momento?’. Insomma: si giocava sul fatto che, come Ente di rappresentanza professionale, noi Biologi non fossimo presenti a livello locale. Adesso però ci siamo e faremo di tutto per farci valere”.

SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE E FREQUENZA
Subito dopo il presidente Rossetto è passato ad affrontare il punto legato alla disponibilità di posti per i “non medici” nelle Scuole di Specializzazione ed in particolare alla loro frequenza, diventata obbligatoria per poter esercitare “mestieri” come l’analista di laboratorio clinico.

IMPEGNO PER L’AUMENTO DEI POSTI DI AREA NON MEDICA
“In Lombardia – ha osservato Rossetto – ho centinaia di colleghi che rischiano il posto di lavoro. Abbiamo deciso di alzare il livello delle scuole? Benissimo. Facciamolo. Tra l’altro, come Ordine dei Biologi, ci stiamo impegnando nelle interlocuzioni con la Regione Lombardia e poi con una serie di ricognizioni avviate con le università lombarde. Uno sforzo congiunto che, come già visto, ha portato all’aumento,  per quest’anno, della quota di posti riservati ai Biologi passata da 90 a 200. Ora si punta a raggiungere i 400 e successivamente la soglia dei 600″. “Intanto però, ha rilanciato Rossetto: “questi posti…non sono retribuiti!! Per assurdo, puoi arrivare anche ad avere…200mila posti ma se poi questi non sono retribuiti, si può mai pensare veramente che i colleghi lascino il lavoro per potersi prendere la Specializzazione?”.

OK DALLA REGIONE ALLA PROPOSTA DEL PRESIDENTE ROSSETTO
Proprio in merito all’aumento dei posti riservati all’area “non medica” nelle Scuole di Specializzazione , il presidente dell’OBL ha “spoilerizzato” che finalmente la Regione Lombardia ha recepito  la propria proposta,  avanzata, tra le prime cose, ad inizio mandato, nel 2022 e rinnovata con una lettera datata 28 marzo 2023 alla DG Welfare , della quale riportiamo, di seguito, uno stralcio:

(…) al fine di aumentare il numero di posti a disposizione per i Biologi, per le sole specialità inerenti la Medicina di laboratorio, si potrebbe (…) intervenire utilizzando i posti che spesso vengono lasciati liberi dai colleghi medici, così come le relative borse di studio, visto anche il notevole aumento di figure dirigenziali che la DGR 7044 ha imposto (…)

IL RINGRAZIAMENTO DEL “NUMERO UNO” DELL’OBL
Tra l’altro, il presidente Rossetto ha rinnovato “stima e ringraziamento” alla DG Welfare per quello che il rappresentante dell’Ordine considera un “enorme successo” ed, in particolare, il direttore generale, dott. Giovanni Pavesi, per “il continuo confronto, avvenuto anche nel periodo delle festività natalizie con un incontro, organizzato il 27 dicembre scorso, per discutere della tematica Biologi e della DGR 7044”.

BORSE DI STUDIO ANCHE PER I BIOLOGI
E’ dunque su questo “spunto”, ha fatto notare Rossetto, che l’ente di palazzo Pirelli “ha deciso di ‘stanziare’ o meglio di ‘spostare‘ le borse di studio andate deserte (quelle originariamente destinate ai medici), all’area ‘non medica’, per l’ammontare complessivo di un milione e 300mila euro. Cifra che potrebbe lievitare fino a 1,6 milioni di euro: è la prima volta che accade una cosa del genere e questo merita senz’altro un applauso. Si tratta di un risultato di cui andare fieri. Un risultato epocale!!”. “Vedremo poi in che modo queste risorse saranno allocate” ha aggiunto il “numero uno” dell’OBL. In ogni caso, ha sottolineato ancora: “tale cifra non sarà sufficiente a coprire tutti i posti messi a disposizione nelle Scuole”.

COSA PREVEDE L’ART. 3 DELLA LEGGE ISTITUTIVA
Per dirla con altre parole, ha quindi rilanciato il presidente dell’Ordine lombardo: “rischiamo di avere un sacco di generali e nessuna persona in grado di fare il nostro lavoro di analisti“. Per quanto riguarda proprio quest’ultimo ruolo il rappresentante dei biologi lombardi ha ricordato che “l’art. 3 della nostra legge istitutiva prevede che noi possiamo fare analisi di laboratorio e non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo frequentare obbligatoriamente le Scuole di Specializzazione per metterci poi a fare le analisi”.

NOI, ANALISTI PER ANTONOMASIA
“Noi siamo analisti per antonomasia. Siamo nati principalmente per questo e questo dobbiamo continuare a fare” ha insistito Rossetto. Ora, ha ammonito provocatoriamente: “se mi rendi obbligatoria la scuola allora devi procedere con una sanatoria per chi da sempre fa il mestiere di analista. Non posso dire a chi magari da vent’anni fa questo lavoro e sta per andare in pensione, che deve sorbirsi…quattro anni di specializzazione! Questo è un problema grossissimo, da non sottovalutare. In tal modo rischiamo di diventare anacronistici”.

QUALITA’ E NUMERI? NON SEMPRE VIAGGIANO DI PARI PASSO
Infine una battuta sui laboratori di analisi cliniche “non in soglia per quanto concerne il numero delle prestazioni fornite”, per Rossetto “la qualità non la danno i numeri altrimenti faremmo il gioco delle grandi multinazionali. Ci sono tanti piccoli laboratori che svolgono efficacemente un lavoro di qualità. Non ritengo che numeri e qualità viaggino necessariamente di pari passo”.

 

 

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