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Galateo a geometria variabile – Atto II: OBLA e la grande illusione dello sconfinamento

Smentita al comunicato OBLA: tra vittimismo istituzionale e confusione autoindotta

di Ufficio Stampa
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Gentile Presidente,

ho appreso, non senza un certo stupore, della nota apparsa sul vostro sito istituzionale dal titolo: “Confusione e disagio per lo sconfinamento territoriale dell’Ordine dei Biologi della Lombardia nel Lazio e nell’Abruzzo”. Una lettura che, più che indignazione, ha suscitato in me un sorriso — e non per derisione, ma per il tono tragicomico con cui si cerca di costruire una narrazione vittimistica attorno a una realtà che non esiste.

Mi preme quindi chiarire pubblicamente, per rispetto verso gli iscritti e verso l’intelligenza collettiva della Categoria, quanto segue:

  1. Gli organizzatori degli eventi a cui ho partecipato, ritengo siano liberi di invitare i soggetti che reputano più idonei sotto il profilo scientifico ed istituzionale, senza preventiva autorizzazione Sua o di altri soggetti.

    Ed è proprio in tale veste, e non di organizzatore, che ho partecipato agli eventi in questione su espresso e personale invito degli organizzatori stessi.

    Alla luce di quanto sopra, non mi è chiaro quali preventive autorizzazioni avrei dovuto richiedere e meno che mai come avrei potuto “offrire la partecipazione gratuita ai colleghi”, in quanto tutti gli eventi a cui ho presenziato sul territorio non prevedevano, per nessuno dei partecipanti quote d’iscrizione.

    Forse questo semplice fatto è sfuggito a chi, per mancanza di partecipazioni personali, si rifugia in comunicati istituzionali dall’effetto boomerang.

    Dalla superficialità con cui è stata trattata la questione sollevata, si evince anche la leggerezza – o forse l’assenza – di basi concrete nel definire gli eventi in oggetto come “di carattere politico più che formativo”. A maggior ragione, mi chiedo su quale logica si possa fondare l’aspettativa che io potessi mai invitare iscritti di qualunque Ordine a un evento che, peraltro, non è stato né organizzato da me né promosso dall’Ordine dei Biologi della Lombardia

  2. Roma non è il Lazio.Come ben noto (o dovrebbe esserlo), la Capitale d’Italia NON è proprietà esclusiva dell’OBLA. È sede naturale di eventi a carattere nazionale e interistituzionale, ai quali i rappresentanti di qualunque Ordine, ente pubblico o privato possono legittimamente partecipare. Chi cerca di presidiare Roma come fosse una provincia privata, dimostra più confusione che diritto
  3. L’attacco è così infondato da risultare una vera e propria ironia.

    Non uso questo termine con leggerezza, ma a fronte di un’accusa priva di base giuridica e perfino fattuale, la reazione non può che essere ironica. Se l’OBLA vuole parlare di “confusione”, dovrebbe quantomeno evitare di crearne, mescolando a casaccio eventi, ruoli, titoli e presunte violazioni mai avvenute. Se qualcuno ha suggerito questa linea, è bene che ci si interroghi sulla qualità dei suggeritori.

Alla luce di quanto sopra, mi pare evidente che la “confusione” da Lei invocata sia, in realtà, più Sua che dei Suoi iscritti, i quali ritengo abbiano piena onestà intellettuale e strumenti sufficienti per valutare con lucidità e autonomia quanto esposto.

Da parte mia, continuerò a portare alto il nome dei Biologi, in Lombardia come altrove, senza piegarmi a giochi di potere, timori di visibilità o guerre di confine che appartengono a un’altra epoca.

Con rispetto verso i Colleghi, ma senza timore di dire le cose come stanno,

Dr. Rudy Alexander Rossetto
Presidente – Ordine dei Biologi della Lombardia

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