Un gruppo di ricercatori del San Raffaele di Milano ha dimostrato come sia possibile rendere invisibili al sistema immunitario le cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) e le cellule insulino secernenti (cellule β) da esse derivate, attraverso tecniche di ingegneria genetica. Un importante passo in avanti nel campo della medicina rigenerativa e dell’utilizzo delle iPSC per la cura del diabete di tipo 1. Lo studio, condotto in vitro e in vivo su modelli sperimentali della malattia, è stato pubblicato sulla rivista Cell Reports. I ricercatori del complesso meneghino hanno individuato sulla superficie delle iPSC due molecole chiave nell’attivazione delle cellule Natural Killer (NK, un gruppo di globuli bianchi) e, successivamente, hanno inibito la loro espressione attraverso farmaci biologici e CRISPR/Cas9. Le cellule che producono insulina, derivate dalle iPSC modificate, hanno così mostrato la stessa capacità di eludere il riconoscimento, sia da parte dei linfociti T, sia da parte delle cellule NK. (Agonb) Etr 13:00
Diabete di tipo 1: così sono state rese “invisibili” le staminali pluripotenti indotte
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