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La Conferenza Stato-Regioni approva i nuovi livelli essenziali di assistenza

di Ufficio stampa
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ROMA (ITALPRESS) – Approvati in Conferenza Stato-Regioni i nuovi livelli essenziali di assistenza che aggiornano quanto previsto dal DPCM 12 gennaio del 2017. “L’obiettivo dell’intervento è quello di eliminare prestazioni ormai obsolete, migliorare l’appropriatezza organizzativa e clinica e favorire una maggiore razionalizzazione prescrittiva, in linea con la riduzione degli oneri per il Servizio sanitario nazionale”, si legge in una nota della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

In particolare, le Regioni si sono espresse favorevolmente sul DPCM con impatto economico che prevede, a titolo esemplificativo, l’inserimento di: due nuove prestazioni relative alla terapia psicoeducazionale per disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, sia per sedute individuali sia collettive; tre nuove malattie croniche esenti dalla partecipazione del paziente al costo delle prestazioni, con l’indicazione della durata minima dell’attestato di esenzione: sindrome fibromialgica, idrosadenite cronica suppurativa e malattia polmonare da micobatteri non tubercolari; prestazioni specialistiche per il controllo della gravidanza fisiologica.

Parere favorevole delle Regioni anche sul secondo provvedimento, il Decreto del Ministro della Salute “isorisorse”, a neutralità finanziaria, che aggiorna, tra gli altri: gli elenchi delle malattie rare che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo delle prestazioni correlate alla malattia; le prestazioni di assistenza termale; i Diagnosis Related Group (DRG) per i ricoveri in regime di degenza ordinaria ad alto rischio di non appropriatezza.

La Conferenza della Regioni, inoltre, ha ricordato la necessità di garantire un’interlocuzione diretta e continuativa con la Commissione LEA del Ministero della Salute anche al fine di poter condividere tematiche e quesiti relativi all’aggiornamento e all’inserimento di altre prestazioni, ancora non previste. Condivisa, infine, l’osservazione relativa ai tempi di entrata in vigore dei due provvedimenti, che le Regioni chiedono siano portati a un termine non inferiore ai 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, in modo da consentire anche l’adeguamento di tutti i sistemi centrali e regionali.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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