Giovedì 16 ottobre, presso l’Aula Magna dell’Università dell’Insubria a Varese, si è tenuto il convegno “La violenza verso gli operatori in ambito sanitario: una rete territoriale per la prevenzione”, organizzato da ATS Insubria, AREU, Regione Lombardia e Università degli Studi dell’Insubria.
“Quando si colpisce un operatore sanitario, si colpisce la salute”: tra i relatori istituzionali è intervenuto il Dott. Rudy Alexander Rossetto, Presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, che ha portato il saluto dell’Ente e il contributo dei Biologi al tema della tutela e della sicurezza nel mondo sanitario.
Nel suo intervento, Rossetto ha sottolineato come “la violenza — in qualunque forma si manifesti — rappresenti una ferita non solo per chi la subisce, ma per l’intero sistema della cura e della fiducia che unisce i cittadini agli operatori della salute”.
Ha ricordato che ogni aggressione, verbale o fisica, colpisce il valore stesso dell’umanità che sostiene la scienza, la ricerca e il servizio pubblico.
Il Presidente ha poi rimarcato l’importanza di formare e sensibilizzare le nuove generazioni, partendo dalle scuole, perché “i giovani rappresentano il futuro della nazione, e la prevenzione della violenza deve nascere da una cultura del rispetto e dell’empatia, non solo da regole o protocolli”.
Ha evidenziato che la violenza è anche un problema culturale, che va affrontato in modo sistemico, coinvolgendo famiglie, istituzioni e professioni sanitarie.
In questa direzione, Rossetto ha proposto la creazione di uno Sportello di Ascolto e Prevenzione del Rischio Relazionale, in rete tra Ordini professionali e ATS, con l’obiettivo di offrire supporto psicologico e formativo agli operatori sanitari, promuovendo una cultura della comunicazione empatica e della gestione dei conflitti, formare gli operatori nel saper intercettare i disagi che possano trasformarsi in aggressioni.
Un progetto che mira a intercettare il disagio prima che si trasformi in aggressività o burnout, favorendo così la costruzione di ambienti di lavoro più sicuri, collaborativi e consapevoli.
Il presidente ha sottolineato che l’operatore sanitario è parte di un sistema che garantisce prevenzione e cura. Colpire un singolo anello (biologo, medico, infermiere, farmacista) crea vulnerabilità in tutta la catena, compromettendo l’efficacia della risposta sanitaria e la fiducia dei cittadini. Si richiama la responsabilità collettiva di difendere il sistema e chi vi opera: “Colpire un biologo, un medico, un infermiere, un farmacista significa colpire un sistema, quello della prevenzione.“cit dott. Rudy Alexander Rossetto.
Il Presidente ha concluso il suo intervento con un messaggio di forte valore umano e istituzionale:
“Nessun camice, nessuna divisa e nessun titolo dovrebbe mai diventare un bersaglio. Difendere chi cura significa difendere la dignità di tutti noi.”
Un pensiero accolto con sentita partecipazione dal pubblico presente, che ha ribadito l’importanza di unire forze, competenze e visione per garantire sicurezza, rispetto e serenità a tutti gli operatori sanitari.
Articolo di ATS Insubria: https://www.ats-insubria.it/news/9298-una-rete-territoriale-contro-la-violenza-verso-gli-operatori-sanitari-il-convegno-promosso-da-ats-insubria-nell-aula-magna-dell-universita-dell-insubria-a-varese



