Il 19 febbraio 2025, l’Ordine dei Biologi della Lombardia ha patrocinato il convegno “Biodiversità: fa bene al Pianeta, fa bene al Pil”, organizzato da Green Planner durante il salone Myplant&Garden di Rho Fiera. L’evento ha richiamato una grande partecipazione, con professionisti del settore e numerosi studenti, interessati a esplorare le implicazioni della biodiversità, non solo come un patrimonio ecologico, ma anche come un motore per le economie locali.
L’incontro ha visto l’intervento del dott. Paolo Broglio, consigliere e responsabile del CTS Ambiente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, che ha portato i saluti istituzionali in apertura, sottolineando l’importanza di convegni come questi per promuovere una cultura della sostenibilità e dell’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale.
“Porto i saluti dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, del Consiglio e del Presidente Rudy Alexander Rossetto. Mi è particolarmente caro essere qua, perché finalmente possiamo parlare di sostenibilità!”, ha esordito il dott. Broglio.
Inoltre, ha riflettuto sul fatto che, sebbene le parole “eco” e “bio” siano ormai molto diffuse, non tutte le attività svolte in questi ambiti sono sempre condotte da figure professionali adeguate, cioè da chi ha il titolo professionale. Ha quindi ribadito l’importanza di appartenere ad un Ordine, sia per la validità del titolo, che per il fatto che queste attività riguardano ambiti dove il business è strettamente legato alla competenza.
Nel proseguire, il dott. Broglio ha mostrato gli ambiti professionali dei Biologi, spiegando che, sebbene la “zona verde” sia vastissima e comprenda numerosi settori, essi sono solo uno degli ordini professionali coinvolti. Ha posto particolare enfasi sulla necessità di collaborare tra gli ordini professionali, citando in particolare l’importanza della sinergia con gli agronomi, gli ingegneri ambientali e la biotecnologia. Il consigliere ha anche annunciato che l’Ordine dei Biologi accoglie con favore la collaborazione con i laureati in scienze della natura (LM60), considerandoli un’opportunità di crescita e una risorsa utile per il settore.
Il CUN, inoltre, in considerazione delle attività professionali di competenza previste e degli obiettivi formativi qualificanti delle classi, richiede: l’inclusione della laurea magistrale della classe LM-60 “Scienze della Natura” tra le lauree magistrali ammesse all’Esame di Stato per il settore “Ambiente” (sezione A); l’inclusione della laurea magistrale della classe LM-8 “Biotecnologie industriali” tra le lauree magistrali ammesse all’Esame di Stato per il settore “Nutrizione e igiene degli alimenti” (sezione A).
Il convegno ha visto una ricca discussione da parte di esperti del settore, tra cui docenti universitari, ricercatori e professionisti, che hanno esplorato come la salvaguardia della biodiversità possa essere un motore per la crescita economica. La partecipazione entusiasta di molti studenti è stata la prova di un forte interesse per queste tematiche, che non solo sono di rilevanza scientifica, ma hanno anche un impatto diretto sul mondo del lavoro e sul futuro delle nuove generazioni di Biologi.
Nel corso della giornata, i relatori hanno presentato casi studio concreti, mostrando come la gestione sostenibile delle risorse naturali possa favorire le economie locali e contrastare gli effetti della crisi climatica, mantenendo vive tradizioni e attività economiche locali.
Il convegno ha offerto un’importante occasione di confronto, evidenziando come la salvaguardia della biodiversità non sia solo un imperativo ecologico, ma anche una strategia vincente per le economie locali.
L’interesse dimostrato dai partecipanti, in particolare dagli studenti, testimonia la crescente consapevolezza riguardo al ruolo fondamentale che la biodiversità gioca nel nostro futuro, sia dal punto di vista ambientale, che professionale. Un evento che ha sicuramente gettato le basi per un impegno sempre maggiore nella promozione di pratiche sostenibili, attraverso il coinvolgimento attivo di tutte le realtà coinvolte.